L’autunno ci regala colori e dolori. Oltre alle immagini mozzafiato della natura tinta di rosso, in autunno si “tinge di rosso”, si infiamma anche l’apparato muscolo-scheletrico.
Instabilità climatica, umidità, primi freddi le cause scatenanti. Ma alla base dei disturbi muscolo scheletrici ci sono altri processi e fattori più impattanti, soprattutto:
- L’ infiammazione
- Lo squilibrio tra processo di usura e rigenerazione dell’apparato muscolare e scheletrico
Per combattere i disturbi osteo-articolari il ricorso ai farmaci antidolorifici non può essere risolutivo ed andrebbe limitato ai casi di effettiva necessità, anche per gli effetti collaterali che questi possono generare.
La vera finalità del trattamento deve essere quella di combattere l’infiammazione, fermare il processo degenerativo e stimolare la rigenerazione della cartilagine.
Quando l’infiammazione colpisce l’apparato muscolo scheletrico
L’infiammazione è una funzione normale ed importante del corpo umano. È infatti attraverso questo meccanismo che il corpo elimina le cellule danneggiate e le tossine, combatte i microorganismi ed avvia il processo di guarigione. Lo stile di vita dei nostri giorni, il consumo eccessivo di grassi animali, la carenza di acidi grassi essenziali, di antiossidanti e nutrienti funzionali, la forte esposizione alle tossine ambientali, possono provocare uno squilibrio nei processi infiammatori. L’infiammazione può diventare così eccessiva e sregolata e si attiva anche quando non è necessaria. Non vengono eliminate soltanto le cellule anomale e le tossine, ma anche parte dei tessuti sani, provocando dolore e gonfiore cronici e danni a tessuti ed organi.
Disturbi osteo-articolari
Usura delle cartilagini, infiammazioni dell’apparato muscolo scheletrico, invecchiamento, demineralizzazioni: per approcciare i disturbi legati a queste situazioni è basilare integrare le indicazioni prettamente mediche con un percorso globale verso la guarigione. Occorre individuare il raggiungimento di diversi obbiettivi: scelte alimentari equilibrate, calibrate agli effettivi bisogni individuali, abitudine al movimento, integrazione con antiossidanti e nutrienti funzionali che possano aiutare a riconquistare più rapidamente e mantenere il benessere.
Il ruolo della vitamina C e della fitoterapia
Tra i nutrienti antiinfiammatori un posto di primo piano spetta alla vitamina C. L’utilità della vitamina C nel controllo dell’infiammazione deriva dalla sua attività antiossidante di neutralizzazione diretta dei radicali liberi, dalla capacità di potenziare la Sod, un enzima che a sua volta elimina i radicali liberi. Tra le forme di vitamina C sono preferibili gli ascorbati per la loro ottimale penetrazione cellulare e biodisponibilità.